È ufficialmente live, disponibile a questo link, il podcast “Accelera - Storie di successo di imprese italiane” che racconta, attraverso le loro voci in conversazione con la conduttrice radiofonica Mary Cacciola, le storie di imprenditrici e imprenditori che hanno deciso di avviare un e-commerce, indagando cosa li ha spinti a farlo, come hanno fatto e che risultati stanno ottenendo. L’importanza della digitalizzazione dei canali di vendita, della relazione con il cliente, di un branding efficace e dell’apertura ai confini internazionali sono i temi principali affrontati nelle 4 puntate insieme a ospiti d’eccezione.
Quella di Chiara, Alessio, Francesca e Andrea è la storia di imprenditrici e imprenditori che, pur non essendo esperti di digitale o appassionati di tecnologia, hanno capito che per poter sviluppare ulteriormente il proprio business e ampliare i propri confini, avevano bisogno di strumenti di vendita meno tradizionali e avvicinarsi così al mondo dell’e-commerce.
Non sono mancate le sfide e i momenti di sconforto, ma la tenacia fa parte del DNA delle imprenditrici e degli imprenditori protagonisti del podcast “Accelera - Storie di successo di imprese italiane” e i risultati non hanno tardato ad arrivare.
Chiara Ghiandi (Talento Fiorentino): il successo con il digitale ripaga tutte le energie investite in questa sfida
Chiara racconta che la sfida più grande che ha affrontato dal punto di vista professionale è stata, innanzitutto, quella di avviare la sua attività, nel 2016. Non sono stati pochi gli ostacoli: gestire le attività che ruotano attorno al commercio digitale è impegnativo, ma, a suo dire “il dispendio di energie viene sicuramente ripagato”. Il suo consiglio per emergere tra le migliaia di prodotti presenti negli store digitali è di “entrare nei particolari della descrizione del prodotto e delle sue caratteristiche distintive”. La sua prossima sfida è quella di estendere la propria offerta oltre i confini nazionali facendo ciò che più la appassiona.
Se da una parte ci sono storie di coraggio, fonte di ispirazione, come quella di Chiara, dall’altra ci sono ancora “resistenze” verso il digitale. È proprio di questo che si parla con Bruno Ruffilli, coordinatore redazionale di Italian Tech, a cui Mary Cacciola chiede perché in Italia la digitalizzazione delle imprese sia ancora così limitata ai minimi livelli. Secondo l'esperto, sono due i principali fattori che concorrono a questa condizione: da una parte, una “generica resistenza al digitale”, ossia la tendenza a non fidarsi molto del digitale e delle sue dinamiche, dovuto nella maggior parte dei casi ad una mancanza di cultura a riguardo; non a caso, questo fenomeno è sicuramente più diffuso in quelle aziende poco avvezze al digitale. Un secondo elemento, altrettanto importante, è che, secondo Ruffilli, “per fare le cose a un certo livello, non si può fare da soli”. Essere imprenditori significa anche avere la capacità di affidarsi a qualcuno di più esperto, come ad esempio un’azienda più grande. Secondo l’esperto, infatti, “non basta avere una pagina o un sito web; bisogna essere conosciuti e pubblicizzati”; occorre avere la possibilità di mostrare la propria offerta a un ampio pubblico e “tutto questo non si fa da soli, ma serve anche affidarsi a qualcun altro. Più grande è la piattaforma a cui ci si affida, più il potenziale di sviluppo è forte”.
Alessio Adamo (Omada Design): il segreto per vendere con successo online è partire dalle esigenze del cliente
Protagonista del secondo episodio è Alessio Adamo, alla guida, insieme al fratello, di Omada Design, azienda che produce oggetti di design casalinghi. A soli 30 anni, Alessio e suo fratello si sono rimboccati le maniche e hanno iniziato a gestire l’azienda che allora contava già una ventina di dipendenti, senza una preparazione in ambito commerciale o ingegneristico. Dopo mesi di formazione, di sacrifici, di studio, di analisi e prove, decidono di “fare il salto” nel digitale, e il fatturato comincia a crescere del 2.000%, a un ritmo che tuttora non sembra rallentare. Il sogno di Alessio era quello di arrivare nelle case di tutti gli italiani - e non solo -, ma il suo brand non era conosciuto. Aveva bisogno che i consumatori potessero fidarsi di lui, della sua azienda e dei suoi prodotti. Così, ha creduto nel digitale e ha provato a utilizzare i canali di vendita online: “perché non avvalersi di questo servizio e della velocità che consente? [...] Così, abbiamo deciso di farci conoscere, innanzitutto attraverso Amazon e altri negozi online che garantiscono l’affidabilità del pagamento e l’affidabilità della spedizione, che erano gli unici punti mancanti al mio brand. Tutto il resto lo facciamo noi!”. Per Alessio, il segreto per costruire una relazione duratura con i clienti è mostrarsi disponibili all’ascolto e ad accogliere le sue richieste perché, a quel punto, “è evidente che il cliente non compra il prodotto, ma tutto quello che c’è dietro. Si porta dietro dei valori che cerchiamo di mettere in pratica con tutta l’umanità possibile”.
Ed è infatti “essere l’azienda più attenta al cliente al mondo” uno dei Principi di Leadership che guida ogni giorno l’innovazione in Amazon. A ribadirlo è Giovanni Soltoggio, Head of Seller Services, Account Management Paid Services & Other Hardlines di Amazon.it, che in chiusura del secondo episodio dice: “La cosa bellissima dei clienti, che siamo noi, è che ci abituiamo molto in fretta alle novità, alla qualità e al servizio”. Se pensiamo a più di 11 anni fa, Amazon consegnava in circa 2/3 giorni: un servizio molto veloce per il 2010/2011, ma oggi le consegne più lunghe di 1 o 2 giorni sono percepite come “lente”, e questo perché il cliente si è abituato a un servizio rapido ed efficiente, motivo che spinge Amazon a migliorare di continuo per il cliente.
Francesca Mazza (Colorificio Mazza): i valori della tradizione familiare uniti all’innovazione del digitale
Il terzo episodio è dedicato al tema del digital branding, ossia perché è importante avere una precisa identità digitale quando si decide di operare nel commercio elettronico. Ed è su questo tema in particolare che interviene Francesca Mazza, Responsabile Export Department di Colorificio Mazza, raccontando la storia dell’azienda di famiglia, arrivata alla terza generazione, e la sua esperienza con il digitale.
Francesca, dopo aver raccontato come si muove ogni giorno cercando di conciliare e, allo stesso tempo, distinguere tra sfera familiare e lavorativa, racconta come sono stati capaci di crearsi un’identità digitale, in particolare con l’impatto della pandemia, e di come è stato importante seguire i corsi di formazione di Accelera con Amazon per la sua forma mentis, portando concreti risultati in azienda e costruendo da zero la propria identità digitale, comunicando valori, missione e filosofia aziendale.
Andrea Magnone (Emilia Food Love): una storia d’amore che ha conquistato tutto il mondo
C’è poi chi ha deciso di avviare sin dall’inizio la propria attività online. È il caso di Andrea Magnone e Rossella Perri che, ispirati durante il loro viaggio di nozze a New York, hanno deciso di portare la qualità del buon cibo emiliano in tutto il mondo grazie all’e-commerce, fondando Emilia Food Love, con sede in provincia di Reggio Emilia. È proprio Andrea, protagonista del quarto episodio del podcast, che racconta di come nel 2017, insieme alla moglie, ha iniziato a vendere all’interno della vetrina Made in Italy di Amazon prodotti tipici emiliani come il Salame di Strolghino, il Parmigiano Reggiano, l’aceto balsamico e molto altro con cui ogni giorno raggiungono clienti in tutto il mondo. L’export, infatti, pesa circa il 90% dell’intero volume d’affari dell’azienda: un dato sorprendente per Mary Cacciola, che chiede al co-founder di Emilia Food Love, Andrea Magnone, quale sia l’elemento più importante per avere successo fuori dall'Italia. Secondo Andrea, innanzitutto, la qualità, “cioè la possibilità di poter dare a un cliente internazionale la possibilità di comprare un prodotto originale, che arriva direttamente dalla fonte”; in secondo luogo, il servizio: “noi abbiamo basato tutto su spedizioni celerissime, in 24/48 ore” arrivando anche “nelle zone più remote”.
Dopo la testimonianza di Andrea, Mary Cacciola affronta con Marianna Guastamacchia, Head of Seller Services di Amazon.it, il tema dell’internazionalizzazione, approfondendo quali siano le competenze necessarie per un’azienda per vendere all’estero e come Amazon può supportare le PMI in questo senso. Sono diversi gli strumenti e le iniziative a supporto delle piccole e medie imprese messe in campo da Amazon: dall’accordo con ICE, volto a internazionalizzare e far crescere le PMI italiane in tutti i Paesi dove è presente la vetrina Made in Italy di Amazon, ad Accelera con Amazon, un programma di formazione totalmente gratuito realizzato da Amazon insieme a partner istituzionali e aziende private, che ha supportato oltre 11.000 PMI e che ha come obiettivo quello di accelerare la crescita e la digitalizzazione di ulteriori 20.000 piccole e medie imprese entro la fine dell'anno. Infine, il suggerimento per quelle aziende che si affacciano all’online per la prima volta è anzitutto quello di “sfruttare il marchio Amazon a loro vantaggio, evitando di sostenere da soli i costi iniziali per rendere riconoscibile il loro nome aziendale in un nuovo ambiente di vendita”. Questo consente di ampliare il proprio business a livello globale, utilizzando le funzionalità logistiche all'avanguardia e accelerando così il ritmo delle vendite internazionali.
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