“E se mollassimo tutto e ci mettessimo in proprio?” Federico Pastre e Walfredo Della Gherardesca sono due giovani avvocati di Milano. Lavorano, tanto, tantissimo, in uno degli studi legali più importanti d’Italia: a questi livelli si sa quando si comincia la mattina ma non quando si finisce la sera. Completo scuro d’ordinanza e stipendio più che rampante, la loro sarebbe una storia di successo già scritta, senza punti interrogativi. Ma non è quello che vogliono. Sognano di dedicarsi a un progetto tutto loro. Qualcosa per cui valga la pena. Qualcosa che non c’entra nulla con la giurisprudenza. “Sapevamo entrambi che lo studio era solo una tappa", raccontano, “che avremmo meritato di fare altro”.
“Lavoravamo in uno studio legale, di quelli seri, completo scuro e stipendio promettente, ma non eravamo felici, non facevamo che pensare ad aprire qualcosa di nostro. Qualcosa per cui valesse la pena svegliarsi la mattina”.
Da avvocati a imprenditori
Walfredo ha una grande passione: il cibo. Federico ha un fiuto tutto suo per gli affari. Bisogna trovare il modo di far fruttare queste due competenze. “Confrontandoci tra di noi, quando riuscivamo ad alzare la testa dalle scartoffie, ci siamo resi conto che in Italia ci sono migliaia di piccole aziende che offrono prodotti enogastronomici di altissima qualità. Dei veri gioielli di gusto, ma che non sono conosciuti. Rimangono a livello locale, senza la possibilità di raggiungere un mercato più ampio. E poi ci sono i foodies, gli amanti del buon bere e della buona tavola, gente che non vede l’ora di scoprire nuovi sapori, sempre alla ricerca di specialità artigianali di qualità, che però faticano a trovare. Così ci siamo detti: perché non fare noi da tramite?”.
Alla ricerca dell’eccellenza Made in Italy
Detto, fatto. È il 2014 e nasce LorenzoVinci, bottega on line dell’enogastronomia italiana d’eccellenza. Gli inizi sono tosti. C’è da superare la diffidenza dei produttori: chi sono questi due ragazzi che arrivano da Milano e che vogliono vendere i nostri prodotti on line? “Abbiamo dovuto spiegare ai nostri potenziali fornitori, la serie A del Made in Italy culinario, magari però completamente a digiuno di Internet, che l’e-commerce e il marketing digitale sono il futuro. E che noi eravamo le persone giuste cui affidare la distribuzione e la comunicazione dei loro piccoli marchi”. Il primo sì arriva da una famiglia che produce vino sul Lago di Garda, poi tocca a un apicoltore di Bormio, e via di corsa a bussare a un’altra azienda: “Buongiorno, siamo di LorenzoVinci, vuole essere dei nostri?”
Come fatto dalla nonna
La selezione delle aziende è rigorosa. Sugli scaffali 2.0 di LorenzoVinci arrivano solo prodotti biologici, legati al territorio e alla tradizione, rispettosi dell’ambiente e del benessere dell’animale, con tempi di lavorazione brevi. E, ovviamente, buonissimi: “Come li preparerebbe la nonna, ma con tutte le attenzioni igenico-sanitarie imposte dalla legge”, spiegano i due soci. La start up prende a funzionare: in due anni i fornitori diventano 400, per 50 mila prodotti e centinaia di migliaia di utenti registrati. Federico e Walfredo non ce la fanno a stare dietro a tutto, cercano nuovi collaboratori. Prima uno, poi due, poi un altro ancora, e oggi il team conta nove persone, oltre ai due soci. Tutti under 35.
La fiducia del cliente
“Potevamo dirci soddisfatti, ma sapevamo di potere fare meglio”. Il problema? Superare la circospezione dei potenziali clienti. Quelli che sbirciano sul sito, riempiono il carrello ma davanti al pulsante ‘acquista’ si tirano indietro e non cliccano. Un’impasse. Ed è qui che entra in gioco Amazon. “Un’autorità dell’e-commerce, già attiva da pioniera nel settore della vendita dell’enogastronomia on line. Per noi ha funzionato come uno straordinario garante, ha fatto sì che la gente si fidasse di noi”.
Risultato? Più clienti e visibilità, maggiore giro d’affari. Parlano i numeri: nel mese di debutto su Amazon.it la società aumenta il fatturato del 10%, con una crescita settimanale del 40%. “Per riuscire a tenere il ritmo abbiamo preso una persona che si dedica esclusivamente alla gestione del comparto Amazon”.
Il futuro: i negozi fisici
L’ambizione ai due soci non manca, e nemmeno la voglia di fare. In cantiere, per l’autunno prossimo, c’è il progetto di un primo negozio fisico, a Milano. “Che rinnovi completamente il concetto di enogastronomia. Il negozio sarà un contenitore di eventi di degustazione, non un semplice espositore di merci. Quindi accanto ai tradizionali scaffali per i prodotti, ci sarà una zona con cucina ad isola, sempre attiva, per ospitare chef ed esperti del settore che terranno delle dimostrazioni”. Vietato non assaggiare.