Simona, Alessandro, Elena ed Eleana hanno tre cose in comune: lavorano in Amazon, prestano o hanno prestato servizio come volontari in Croce Rossa, ma, in particolare, sono convinti che soprattutto nei momenti di difficoltà bisogna essere uniti e “farsi forza per fare forza”, oggi più che mai.
Era il 2016 quando in centro Italia si verificava una delle catastrofi naturali più devastanti degli ultimi anni nel nostro Paese. La ricorda molto bene Simona, dipendente del deposito di smistamento Amazon di Brandizzo (TO), che in quei giorni stava trascorrendo qualche giorno di ferie nelle vicinanze di Amatrice, a pochi chilometri dall'epicentro del terremoto: “Dopo il terremoto ho sentito forte il bisogno di rendermi utile, di fare qualcosa di concreto per tutte quelle persone che avevano visto le loro vite travolte da un momento all’altro. È stato in quel momento che ho pensato di unirmi alla Croce Rossa come volontaria”, entrando a far parte del Comitato di Grugliasco, sottocomitato di Rivoli, insieme ad una compagna d’avventura d’eccezione: la sua mamma.
Anche Alessandro, dipendente Amazon nel centro di distribuzione di Passo Corese (RI) è entrato in Croce Rossa in quel periodo: “Volevo davvero dare un mano alle comunità in difficoltà, e quindi mi sono unito al Comitato della Bassa Sabina”. Lo stesso comitato di Elena, sua collega a Passo Corese, che ha deciso di partecipare al corso per volontari spinta da un’amica: ora è Consigliera Giovani e gestisce anche i social network del comitato.
Un paio di anni prima, poco dopo essersi laureata, Eleana, che lavora nel team Salute e Sicurezza presso il centro di distribuzione di Castel San Giovanni (PC), ha deciso che, nel tempo libero, avrebbe dato supporto alla sua comunità. Così, nel 2014, ha partecipato al corso per entrare in Croce Rossa, completando anche il percorso che le consente di prestare servizio sulle ambulanze. Un percorso che Eleana ha intrapreso con grande impegno e passione diventando anche Responsabile Formazione del Comitato di Agazzano e arrivando a collaborare con la Direzione di Piacenza per corsi di aggiornamento.
L’emergenza COVID-19 e il servizio della Croce Rossa Italiana
In tutta Italia, la Croce Rossa è scesa in prima linea nella lotta contro la pandemia.
“Per tutti i volontari della Croce Rossa, come si può immaginare, questo è stato un periodo molto impegnativo” racconta Eleana “ricevevano costantemente telefonate di intervento in ambulanza e spesso il sentimento prevalente era l’impotenza. I volontari prestavano soccorso coperti dalla testa a i piedi per cui le persone potevano vedere solo i loro occhi attraverso la mascherina protettiva. Le loro voci e i loro occhi hanno accompagnato tantissime persone cercando di trasmettere loro empatia, vicinanza e tutta la forza di cui erano capaci”.
Se dovessi descrivere i volontari con una parola, sceglierei irriducibili: anche coloro che hanno perso dei familiari o degli amici a causa del Coronavirus hanno continuato a prestare servizio, nessuno si è mai tirato indietro.
Per i volontari, l’attività in Croce Rossa comporta un carico emotivo spesso difficile da sopportare. Oltre al servizio in ambulanza, l'Associazione svolge molti altri servizi assistenziali e sociali che nel periodo della pandemia sono stati essenziali per le comunità, come la colletta alimentare, servizi di assistenza psicologica e la consegna di farmaci e alimenti a domicilio ad anziani o a chi era costretto a restare in casa per motivi di salute.
“La pandemia è stata molto dura per me, sia a livello personale che come volontaria” racconta Elena. “Personalmente, mi sono occupata dei servizi di consegna della spesa e dei farmaci a domicilio. Sono riuscita a conciliare in qualche modo il mio lavoro con il servizio di volontaria anche se avrei voluto fare molto di più. Gestendo i social network del comitato, ho ricevuto tante testimonianze dei miei colleghi e mi sono resa conto di quanto sia stato prezioso il nostro operato sul territorio, con tutta la costanza e la passione che vi abbiamo dedicato”. Le parole di Elena sono piene di orgoglio: “Uno dei pochi aspetti positivi dell’emergenza che abbiamo affrontato è stato vedere quanto sia efficiente la macchina della solidarietà: le persone si sono rese conto che, tutti insieme, con anche un piccolo aiuto, possono fare qualcosa di grande. Con il nostro motto – Un’Italia che aiuta – cerchiamo di trasmettere il messaggio che tutta l’Italia può aiutare, tutti possiamo fare qualcosa per sostenere le persone più fragili e vulnerabili”.
Sguardi che dicono tutto
Secondo Alessandro, i principi che guidano l’operato della Croce Rossa dovrebbero far parte della vita di tutti i giorni: “Umanità e solidarietà sono valori impagabili: quando porti la spesa ad una persona anziana o a un padre di famiglia in difficoltà, il sorriso che ti donano per ricambiare il gesto è qualcosa che non si può dimenticare”, racconta “Così come lo sono il sostegno e la forza che ci trasmettiamo tra volontari”.
Eleana invece ha in mente la metafora perfetta per descrivere il lavoro della Croce Rossa: “Se i medici, gli infermieri e tutto lo staff sanitario sono il braccio, noi volontari siamo le dita della loro mano, la parte più delicata di tutto l’arto, ma anche quella che porta e accarezza”. Un episodio le è rimasto particolarmente impresso di tutto periodo d’emergenza: “Con l’ambulanza ci occupavamo anche della consegna di oggetti e beni essenziali che i familiari desideravano recapitare a chi era ricoverato. Una volta, abbiamo ricevuto la telefonata di una signora che voleva consegnare al marito in ospedale una lettera d’addio. È stato un momento commovente che porteremo sempre dentro”, racconta emozionata.
“Il bello di essere un volontario è che le persone che aiutiamo sanno che sapremo trasmettergli un sorriso o un’emozione positiva, anche se dietro la mascherina, solo con lo sguardo”, racconta Elena. “È inspiegabile l’emozione che provo quando, per ringraziami, un bambino cerca di mandarmi un bacio attraverso la finestra oppure un signore anziano mi chiede di fermarmi altri 10 minuti per tenergli compagnia, dopo avergli consegnato la spesa o i farmaci. Per loro, ho cercato di essere la figlia e la nipote che non hanno potuto vedere per giorni e mesi”.
Nel cuore di un volontario
“Il mio comitato ha organizzato presidi fuori dagli ospedali, insieme alla polizia, per ringraziare i medici e tutto lo staff che ha combattuto in prima linea contro il coronavirus” racconta Simona. “In Croce Rossa, lo spirito di solidarietà è fortissimo e c’è un sacco di gente che non vede l’ora di dare una mano”.
Elena ha provato a spiegarci cosa c’è dentro il cuore di un volontario: “Speranza, ecco cosa c’è: tanta speranza per affrontare le sfide che si presentano giorno per giorno. Un volontario è una persona con grande cuore”.
“Se dovessi descrivere i volontari con una parola” spiega Eleana “sceglierei irriducibili: anche coloro che hanno perso dei familiari o degli amici a causa del Coronavirus, hanno continuato a prestare servizio, nessuno si è mai tirato indietro”.
Amazon a supporto della Croce Rossa
Nel mese di aprile, Amazon e le principali associazioni industriali del settore musicale italiano, AFI, FIMI e PMI, hanno lanciato il brano “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano interpretato da oltre 50 star della musica italiana a sostegno della Croce Rossa Italiana. Per dare il via all’iniziativa, Amazon ha donato €500.000, sostenendo “Il Tempo della Gentilezza”, progetto attraverso cui la CRI rafforza la capacità dei Comitati sul territorio di fornire assistenza sociale alle persone in condizioni di vulnerabilità (anziani, disabili, immunodepressi, senza dimora), maggiormente esposte ai rischi dell’epidemia e alle conseguenze dell’isolamento, al fine di garantire loro l’accesso ai beni di prima necessità e fornire supporto sociale.