I pomodori e il lattughino, i ravanelli rossi, il rosmarino e la rucola: nell’orto didattico della Scuola Media Leonardo da Vinci di Affori, quartiere nord est di Milano, non manca proprio nulla. “Abbiamo piantato anche le lenticchie! Alzi la mano chi mangia le lenticchie,” chiede divertita ai ragazzini che si stanno occupando delle piantine appena spuntate Ester Faroni, portavoce di Mission Bambini. La fondazione, nata nel 2000 con lo scopo di dare un aiuto concreto ai minori in difficoltà da un punto di vista economico e sociale, e che negli anni ha aiutato quasi un milione e mezzo di bambini in 73 Paesi, ha tra i suoi progetti anche la manutenzione ordinaria delle scuole pubbliche.
Così la scuola diventa più bella
Un vero e proprio makeover di istituti localizzati in quei contesti definiti più fragili e faticosi, magari nelle grandi periferie metropolitane: dalla ritinteggiatura dei muri sporchi, alla sistemazione dei cortili, alla valorizzazione degli spazi verdi, come nel caso della Leonardo da Vinci. “Un bel po’ di lavoro, ma non eravamo soli: ad aiutare i ragazzi e la scuola è intervenuta Amazon, che ha donato tutta l’attrezzatura e i suoi volontari. Impiegati Amazon che hanno aderito spontaneamente all’iniziativa e che ci hanno dedicato tempo ed energie. Hanno partecipato in moltissimi all’iniziativa, più d’uno in un orto non ci aveva mai messo piede, ma l’entusiasmo e l’impegno sono stati totali, travolgenti.” Il risultato, mesi dopo aver piantato i primi semi, è qui sotto l’occhio di tutti: i pomodori, strettamente ancorati ai loro sostegni, hanno già dato i loro primi frutti, il basilico spicca con il verde brillante delle sue foglie, i fiori del rosmarino fanno già gola alle api che ronzano. Intorno, la baraonda degli studenti, che per tutto l’anno scolastico, assieme ai professori, hanno potato, innaffiato, tolto le erbacce, protetto dal freddo e riparato dal sole questo piccolo, prezioso angolo verde di mondo.
A tu per tu con la natura
“Una lezione di vita straordinaria per i nostri studenti,” dice Emilia Brambilla, preside dell’Istituto Comprensivo Statale Don Orione, di cui fa parte la Scuola Media Leonardo da Vinci. “Con attività come questa la didattica diventa attiva: quello che i ragazzi imparano in aula, sui libri, viene poi sperimentato dal vivo nell’orto. Toccare la terra, sporcarsi le mani, piantare un seme, portano a sviluppare quella manualità che per i ragazzi di oggi non è così scontata, visto l’utilizzo massiccio della tecnologia ed educa a rispettare l’ambiente.” “L’orto didattico spinge i ragazzi a fare squadra, a lavorare insieme per un progetto comune,” continua Ester di Mission Bambini. “Cosa che in un contesto di multiculturalità come quello di questo quartiere e di tanti altri è fondamentale. Si impara, attraverso il fare pratico, il farlo insieme, il concetto di inclusività: lavoriamo gomito a gomito e nessuno è escluso, né per una disabilità fisica né per l’appartenenza a un’altra cultura.” E alla fine, tutti d’accordo su un punto: buone le lenticchie, ma vuoi mettere le patatine fritte?