Nello scenario attuale del mondo del lavoro, la leadership femminile rappresenta non solo una questione di equità e giustizia, ma costituisce anche un vero e proprio vantaggio competitivo per le organizzazioni. Amazon ha fatto della diversità e dell'inclusione pilastri fondamentali della propria cultura aziendale, impegnandosi concretamente a supportare la crescita professionale delle donne a tutti i livelli e in tutte le linee di business.
Dopo aver condiviso la storia di Asmaa, manager del business dei Punti di Ritiro – Locker, e di Chiara, che sta crescendo nel mondo della logistica, oggi vogliamo proporre il percorso di Maria D'Angelo, Senior HR Business Partner - Amazon Logistics. Un esempio di determinazione, competenza e capacità di superare gli ostacoli, in un percorso professionale e personale ricco di sfide.
Da Napoli a Milano: gli inizi di una carriera
Maria D'Angelo, 49 anni, originaria della provincia di Napoli, ha costruito la sua carriera partendo da solide basi accademiche. Laureata in Scienze Politiche con una tesi in Storia Economica, ha anche pubblicato un libro sul passaggio dalla vela al vapore in collaborazione con l'Università Orientale di Napoli. Dopo aver conseguito un Master in Economia e completato un tirocinio presso Ferrovie Italiane, Maria ha deciso di intraprendere la carriera nelle Risorse Umane.
Il suo percorso professionale inizia con uno stage presso un’agenzia per l'impiego, tuttavia, al termine del contratto, non viene confermata. "Ci rimasi malissimo, ma non mi sono data per vinta e sono partita per il nord, determinata a proseguire il mio percorso", racconta Maria.
Trasferitasi a Milano, ottiene un impiego a tempo indeterminato in un'altra agenzia per il lavoro, specializzandosi nelle selezioni per le categorie protette. La sua competenza la riporta nuovamente al Sud per il lancio di una nuova filiale dell’azienda, dove si occupa del recruiting per imprese metalmeccaniche locali.
Sfidare gli stereotipi
La vera svolta nella carriera di Maria arriva quando, a 26 anni, le viene offerta una posizione in un'azienda metalmeccanica. "Mi hanno consegnato elmetto, scarpe antinfortunistiche e strumenti vari. Mi hanno detto che, per diventare responsabile Selezione e Sviluppo, avrei dovuto passare sei mesi in fonderia e sei mesi nei trattamenti termici, lastratura e altre lavorazioni. Ogni tre settimane mi interfacciavo con il General Manager, che mi interrogava su ciò che avevo imparato. Per selezionare le persone giuste, infatti, era fondamentale che conoscessi il lavoro sul campo", ricorda.
Dopo questa esperienza, Maria coglie un’opportunità in un’altra azienda automotive per la gestione ad interim, con il direttore del personale, di alcuni stabilimenti. "Mi avevano avvisata che il colloquio avrebbe avuto un pubblico prevalentemente maschile, ma io ci sono andata lo stesso". Presentandosi in camicetta a fiori, tailleur e tacchi. "Inizialmente mi era parso di cogliere dei dubbi da parte loro sul fatto che il mio profilo fosse adatto al lavoro. Allora ho risposto che evidentemente mi ero sbagliata sul fatto che fossero un’azienda attenta alla parità di genere. ‘Non siete voi che mi mandate via, sono io che me ne vado’, ho detto". Una risposta incisiva e definitoria, tanto da segnare in positivo l’inizio di un rapporto professionale durato 11 anni.
Durante questo periodo, Maria si è occupata di sfide complesse come la chiusura di stabilimenti, la ricollocazione dei dipendenti e l'acquisizione di nuove produzioni, dimostrando competenze manageriali di alto livello in un settore tradizionalmente dominato da figure maschili.
Conciliare carriera e genitorialità
Un capitolo fondamentale nella vita di Maria è la nascita dei suoi tre gemelli nel 2013, un evento che mette alla prova la sua capacità di bilanciare vita professionale e personale. "Lavoravo in serie", racconta con humor, "e mi divertivo ad associare il mio ruolo in produzione con la gestione dei miei figli. Ad esempio, nell'allattamento mettevo il biberon a sinistra del bambino: ognuno beveva il suo latte in serie, stessa cosa per il cambio dei pannolini".
La sua è una gravidanza complessa: i bambini nascono prematuri al sesto mese, pesando meno di un chilo ciascuno. "Sono rientrata al lavoro dopo sei mesi e, per allattare, macinavo chilometri in macchina per raggiungerli. Con una gravidanza pretermine non è scontato riuscire ad allattare, ma sono stata fortunata". Maria racconta di aver contattato la Banca del Latte per gestire l'allattamento nonostante il lavoro lontano da casa, dimostrando una determinazione straordinaria.
Ciò che emerge dal suo racconto è l'importanza di un rapporto di coppia solido, con una gestione condivisa delle responsabilità, soprattutto in asseenza di una rete di supporto: "Nel periodo in cui ero in maternità, non riuscivo nemmeno a uscire da sola con tre neonati. Mio marito mi ha sempre spronata a cogliere le opportunità professionali, dicendomi: 'Ce la faremo insieme'".
L'approdo in Amazon: nuove sfide e opportunità
Nel marzo 2021, Maria viene contattata da Amazon Logistics, dove ha l'opportunità di far evolvere ulteriormente la sua carriera. "Il ruolo delle Risorse Umane in Amazon è molto diverso da ciò che avevo conosciuto finora. Qui la responsabilità non si limita a una singola linea di business, ma si estende a diversi processi a tutto tondo. La gerarchia è meno rigida rispetto alle aziende più tradizionali", spiega.
Attualmente, Maria gestisce quattro depositi di smistamento: Napoli, Palermo, Catania e Bitonto, un ruolo di grande responsabilità che le permette di mettere in pratica la sua esperienza e la sua visione della leadership.
La sua esperienza in Amazon riflette l'approccio dell'azienda nei confronti della leadership femminile: valorizzare le competenze e l'esperienza indipendentemente dal genere e dal background di ciascuno, creando un ambiente di lavoro che permetta a tutte e tutti di esprimere il proprio potenziale.
Secondo Maria, la chiave del successo in qualsiasi ambiente lavorativo, anche nei settori più tradizionalmente maschili come la logistica, è il merito, che le aziende devono saper riconoscere: "Il cambiamento non mi ha mai spaventata, mi sono sempre messa in gioco. Amazon è un'azienda meritocratica, dove ognuno può far valere le proprie competenze".