I principi di leadership di Amazon non rappresentano solo il DNA aziendale, ma sono anche una bussola per selezionare nuovi dipendenti e fare scelte di business. Lo sa bene Ada Palumbi, Manager Merchant Services, alla guida di un team che porta in Amazon nuovi partner di vendita. Ada è in azienda da sei anni, e da quattro fa recruiting di nuovi talenti. Perché in Amazon sono i dipendenti, dopo una formazione specifica, a partecipare attivamente al processo di selezione. Dal 2017 ad oggi, Ada ha condotto più di 400 colloqui in qualità di bar raiser, una figura che ha il compito di migliorare il processo di recruiting e assicurarsi che vengano selezionati candidati che abbiano, nel lungo periodo, potenziale per crescere e avere un impatto.
Come funziona un colloquio ad Amazon
Ada è una fra gli intervistatori che potreste incontrare nel percorso per entrare in Amazon. “Non si viene invitati a un colloquio, ma a una serie di colloqui,” spiega Ada. “Di solito sono fra quattro e sei. A seconda del ruolo, sono svolti totalmente in inglese o in parte in italiano, ognuno con un interlocutore diverso, a garanzia della massima imparzialità. L’ambiente e lo stile di comunicazione sono informali, in sintonia con la cultura aziendale.” Supervisore dell’intero processo è proprio il bar raiser: “Essendo una figura esterna alla squadra che sta assumendo, il bar raiser assicura che la selezione non sia dettata dalla fretta di coprire la posizione, ma ricada invece sulla persona più giusta per il ruolo e per Amazon nel lungo periodo.”
Punto di partenza e cuore pulsante della cultura e del processo di recruiting ad Amazon sono i 16 principi di leadership (leadership principles in inglese). “I principi di leadership rappresentano la spina dorsale della nostra azienda, il nostro fattore distintivo, e guidano le azioni di ogni dipendente, a qualsiasi livello di responsabilità,” racconta Ada. “Sono un linguaggio universale che unisce ogni Amazonian, dagli Stati Uniti all’Italia, dall’India alla Turchia. Si chiamano così proprio perché ogni dipendente è considerato un leader, e chiamato ad agire come tale sulla base dei comportamenti suggeriti da ciascuno di questi principi.”
“I pricipi di leadership sono la nostra stella polare: di fronte a una decisione da prendere, ogni dipendente sa a cosa fare riferimento per orientarsi. Attenzione: non dicono che cosa si debba fare, piuttosto come affrontare una scelta. Non si tratta di slogan simbolici appesi alle pareti, ma di principi-guida che vengono usati quotidianamente, dal primo giorno di lavoro: e sono, appunto, il metro che utilizziamo tanto per selezionare i nuovi talenti quanto per fare scelte di business o valutare le nostre performance annuali. E, talvolta, finiscono per essere usati anche nella vita privata: diventano un abito mentale,” sorride.
Il fit culturale innanzitutto
In un colloquio, ogni intervistatore testa il candidato su due principi di leadership. Lo scopo non è tanto capire cosa la persona farebbe in teoria se si trovasse in una determinata situazione, ma come abbia agito concretamente nel corso della sua esperienza. Nessun problema se il candidato è alla prima esperienza professionale: “Vanno bene anche esempi riferiti agli studi, a lavori estivi o a stage. E non per forza bisogna aver lavorato in grandi aziende: un percorso da freelance o l’occupazione in una piccola impresa a conduzione familiare possono illuminare il potenziale di un candidato tanto quanto una carriera decennale in una multinazionale, proprio perché teniamo in considerazione l’attitudine del candidato. Ci interessa capire chi abbiamo di fronte: come abbia affrontato le sfide grandi e piccole, quale ragionamento ci sia stato a monte, quali siano state le azioni intraprese e gli esiti ottenuti.”
Sedici principi, che spaziano dalla Customer Obsession, il cliente sempre al primo posto, all’invito al Think Big, pensare in grande: come si fa a essere forti su tutto? “È chiaro che ogni candidato avrà punti di forza e di crescita: è un fatto atteso e accettato. Noi cerchiamo un equilibrio: se un candidato è fortissimo su due principi di leadership, ma zoppica su tutti gli altri, non ci assumiamo il rischio di un’assunzione, nonostante magari sulla carta abbia tutte le competenze tecniche necessarie al ruolo,” commenta Ada. “È scontato che, se cerchiamo un Software Engineer, il candidato debba avere certe conoscenze tecniche di base, ma non basta. Questo perché crediamo molto nei nostri valori, e selezioniamo non tanto in base alle competenze, ma in termini di affinità culturale.”
Fallimento e successo, binomio imprescindibile
I leadership principles sono un tema articolato, ed è facile cadere in fraintendimenti in sede di colloquio. Quali sono i più comuni? “Pensare che ci siano principi più importanti di altri,” riflette Ada. “Tutti sono importanti, ognuno a modo proprio, non sono elencati in ordine di priorità. Va da sé che ciascun ruolo, per il tipo di lavoro svolto, potrà avere connessioni più profonde con alcuni principi specifici: ad esempio, per un analista sarà fondamentale Dive Deep, l’andare in profondità, per un business developer, invece, Bias for Action, la propensione all’azione.”
Due principi che, tra l’altro, potrebbero sembrare in contraddizione tra loro: come posso essere, insieme, veloce e analitico? Allo stesso modo Frugality, legato al concetto di risparmio e ottimizzazione, può sembrare agli antipodi del principio Insist on the Highest Standards, Puntare al massimo. “Alcuni candidati rimangono interdetti. In realtà noi non parliamo di contrasto tra principi, ma di tensione: non esiste mai un’unica soluzione, a seconda dei casi bisogna saper trovare un equilibrio. Un altro tema che talvolta viene frainteso è quello del fallimento. In Amazon consideriamo fallimenti ed errori come occasioni per imparare. Fa tutto parte dell’esperienza, e ci interessa capire le reazioni di ciascuno di fronte a un momento di impasse. Infine, alcuni candidati rispondono alle nostre domande in modo frettoloso. Noi, però, siamo intrinsecamente curiosi, e diamo grande peso ai dettagli che illuminano le storie, restituendoci quadri chiari di una persona e della sua professionalità.”
Consigli per la preparazione di un colloquio ad Amazon
Quali sono i consigli di un bar raiser come Ada per arrivare preparati a un colloquio? “La regola numero uno è leggere accuratamente i principi di leadership, cercando di capirli e interrogandosi su cosa intenda comunicare Amazon attraverso questi principi. Poi è fondamentale sforzarsi di rintracciare nella propria esperienza situazioni che possano rappresentare ciascun principio, allenandosi ad esporle a voce alta, magari davanti allo specchio.” Non conta solo il che cosa si espone, ma anche il come. “Suggeriamo sempre di esporre gli esempi seguendo il ‘Metodo STAR’, dove STAR sta per: Situation, Task, Action, Result. Consigliamo di supportare questa esposizione con dati e metriche. Meglio poi se gli esempi sono recenti e ricchi di particolari, come abbiamo detto. Ultima dritta: rilassatevi e siate autentici!”