C’è chi la usa per concentrarsi al lavoro, e quel documento prende il ritmo giusto. Chi non può farne a meno mentre corre, per strappare un chilometro in più. Per molti è la compagna degli spostamenti di ogni giorno, casa - lavoro, lavoro - casa, in auto e sui mezzi, così il tempo passa in fretta. Ci ha dato la carica quando siamo stati mollati dall’amore dell’università, è stata il sottofondo di quella vacanza in Portogallo. Impossibile negarlo: la musica è una parte fondamentale della vita di ciascuno.
Il nostro motto è: sempre e ovunque
Lo sanno bene Pablo Daini, 36 anni, Federica Limone, 28, Jacopo Basso, 26, e Marcello Bellei, 25, del team Music di Amazon.it. Uno per tutti, tutti per uno, questa squadra affiatatissima di moschettieri 2.0 ha una missione: farci innamorare ancora di più della musica, che sia in formato fisico o digitale. E renderla alla portata di tutti. “Il nostro motto è: sempre e ovunque”, dice Marcello, 25 anni, Marketing Manager per Amazon Music Unlimited, il servizio di streaming disponibile nel nostro Paese da settembre 2017.
Con la musica nel DNA
Con cinquanta milioni di brani, centinaia di playlist create da esperti e radio personalizzate senza interruzioni pubblicitarie, ognuno può trovare la colonna sonora giusta per sé. “O per la famiglia: l’abbonamento Family dà accesso a sei account. E i brani si possono ascoltare anche offline, grazie all’opzione download”. Cresciuto a Sassuolo, in Emilia, “terra di musicisti, da Vasco a Nek a Gianni Morandi: abbiamo la musica nel dna”, dalla scorsa estate Marcello lavora a Parigi. “Una città che è come un brano di classica, solenne e armoniosa, mentre Milano è jazz: frenetica e geniale”.
“Adoro questo gioco di associazioni con i generi”, dice Federica, Marketing Specialist Music. “Io mi sento alternative rock”. Indipendente, underground e decisamente rock Federica, nel suo total look nero, con i capelli biondi sciolti sulle spalle: “Vado a concerti ogni volta che ne ho l’occasione. Il primo in assoluto è stato quello dei Subsonica, a 14 anni. Ma sono stata cresciuta così: mia madre è una patita di Neil Young, mio padre di Springsteen. Il primo ricordo dell’infanzia siamo noi tre che cantiamo a squarciagola Battisti in macchina”.
Un team sopra le righe (del pentagramma)
Tra le cose che ama di più del proprio lavoro c’è l’organizzazione di eventi con gli artisti. “Vi ricordate quando abbiamo organizzato le sorprese telefoniche con Marco Mengoni?”, si inserisce Pablo, Senior Vendor Manager Music e punto di riferimento del gruppo. “Abbiamo selezionato alcuni fan che avevano preordinato il suo nuovo disco e li abbiamo fatti chiamare dall’artista. Marco ha addirittura consegnato personalmente i dischi a casa dei clienti. Nessuno credeva che potesse essere lui”. In azienda dal 2011, Pablo è un ingegnere atipico. Nato a Pisa, cresciuto in Venezuela, occhiali e camicia da intellettuale francese, è uno che ascolta gli ACDC: “Back in Black è il mio brano del cuore. Non ve lo aspettavate, eh? Ma noi siamo il team della creatività e delle sorprese”.
“Per gli altri colleghi siamo quelli che fanno le cose strane”, scherza Jacopo, 26 anni, Brand Specialist, il quarto moschettiere del team, con una storia da chansonnier. “Ho imparato a suonare la chitarra da piccolo, mia madre diceva che avrei conquistato la ragazza della mia vita. Invece alle feste ero sempre quello che strimpellava mentre gli altri se la spassavano”. Ma il carisma dell’artista maledetto? “Non sono Damien Rice, il mio artista preferito.”
A ciascuno il proprio formato
Ed è un coro di sinergie e capacità in cui ognuno porta le proprie passioni, questo team. Per esempio Federica è una collezionista di vinili: ovunque viaggi va a caccia di pezzi unici nei mercatini. “È una nicchia di mercato che si sta espandendo”, spiega. “A ottobre abbiamo organizzato la Amazon Vinyl Week, sette giorni pensati per i cultori del disco nero, con offerte ed edizioni limitate create per Amazon.it. Amo il suono del vinile: sporco e intenso”. Un tuffo nel vintage. Ma il futuro della musica qual è? “Secondo me cambierà la sua creazione”, spiega Pablo. “Immagino saranno inventati algoritmi per capire fin da subito se una canzone sarà una hit”. Uno scenario alla Space Oddity, citando il brano più fantascientifico di David Bowie.
“La musica rimarrà la musica”, ne è convinta Federica. “Sono d’accordo”, dice Pablo. “Il passaggio tra musica fisica a digitale si è quasi fermato, quello che vedo è dal download allo streaming. Ciascuno sceglie il formato che più gli si addice. C’è chi è interessato al cofanetto per regalarlo, chi vuole star comodo e preferisce lo streaming, chi è un feticista e va sul vinile…”. Non importa il come della musica, ma il che cosa. “La musica è magia, fa affiorare i ricordi”, spiega Marcello. “Ogni volta che sento Paint It, Black dei Rolling Stones mi viene in mente il ragazzo svedese con cui ho diviso la camera durante un anno negli Stati Uniti al liceo”. “Anch’io ho il mio pezzo feticcio: I Gotta Feeling dei Black Eyed Peas. L’ho cantato al karaoke durante il matrimonio di un amico in Giappone”, continua Pablo. “No comment, mi fermo qui”. “La stiamo buttando in caciara, sapete?”, ride Jacopo. Ma nel team Music la creatività va a braccetto con le risate.