Nel corso del mese di giugno, Amazon, con le proprie e i propri dipendenti, è scesa in piazza al fianco della comunità LGBTQIA+ per sostenerne le istanze e contro ogni forma di pregiudizio, discriminazione e violenza. Per ribadire l’impegno dell’azienda nella diffusione di una cultura inclusiva, all’interno dei propri luoghi di lavoro e nei confronti della società, dopo Torino e Roma, Amazon ha dato appuntamento alle proprie persone sabato 29 giugno in occasione delle parade di Milano e Cagliari.

In particolare, a Milano, Amazon ha preso parte alla manifestazione con il carro di Glamazon, l’Affinity Group della comunità LGBTQIA+, aperto a tutte e tutti i dipendenti Amazon e pensato come uno spazio di confronto, creazione di sapere e sviluppo di nuove iniziative a sostegno di politiche di inclusione e non discriminazione delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender, queer e intersessuali all’interno dell’azienda. La giornata di sabato è stata inoltre caratterizzata da una speciale iniziativa di Amazon Alexa che ha condiviso con i suoi utenti informazioni storiche sul movimento LGBTQIA+ e sulle manifestazioni Pride in Italia e nel mondo.

Molti dei progetti sviluppati da Amazon dedicati alle tematiche di inclusione hanno l’obiettivo di alimentare un dialogo costruttivo e un circolo virtuoso di crescita e di consapevolezza, sia all’interno del luogo di lavoro sia all’esterno. Al centro sempre e comunque ci sono le persone, con le loro storie e il proprio vissuto personale

"Quando penso alla comunità LGBTQIA+, la prima cosa che mi viene in mente è la libertà di espressione. Per me vuol dire poter uscire di casa senza dovermi nascondere e mostrandomi per quello che sono. Io sono Luca: sono un mediatore, uno studente, un dipendente Amazon, una persona che ama viaggiare, sono un figlio, un amico. E sono anche gay. In Amazon la mia appartenenza alla comunità è valorizzata e rispettata, e in generale la mia omosessualità non è un tema, non lo è mai stato e so che non lo sarà mai”, racconta Luca che lavora come Lead nel centro di distribuzione di San Salvo.

Gli fanno eco Sara e Luca, dal Customer Service di Cagliari. “Posso davvero dire che in Amazon siamo una famiglia. Con i miei colleghi sono nate delle vere e proprie amicizie consolidate dalle attività che facciamo all’esterno. Non solo riguardo la sensibilizzazione sulle tematiche della comunità LGBTQIA+, ma anche in relazione all’ambiente e alla sostenibilità”, ribadisce Luca.

Mentre Sara aggiunge:” Sono sposata con una donna da quasi due anni ma stiamo insieme da 10. Mi sono accorta subito entrando in Amazon che si trattava di una realtà diversa, di respiro internazionale, molto attiva nel sociale. Quando mi sono sposata ho potuto anche usufruire del congedo matrimoniale: non è scontato”.

Ancora, Sharon, dipendente del centro di distribuzione di Vercelli, racconta: “Ho nascosto per lungo tempo la mia identità. Sono rinata lavorando per Amazon dove mi sento pienamente a mio agio, come a casa, e finalmente libera di esprimermi. Una prova di questo è la frequenza con cui cambio colore di capelli, ora per esempio li ho blu per una scommessa fatta con un collega”.

Martina invece, nata e cresciuta Catanzaro, lavora come operatrice di magazzino presso il deposito di smistamento Amazon di Calderara di Reno (BO) dal 2022, dove ha conosciuto sua moglie, Lisa: “Dopo qualche mese di frequentazione, ci siamo sposate ad aprile 2024. La nostra relazione è stata immediata, naturale e priva di qualunque complicazione dovuta a pregiudizi e commenti. Al lavoro, ogni giorno, ciò che è unicità e diversità viene valorizzata e incentivata, ritenuta come un plus da salvaguardare per crescere e innovare”.

Victoria invece, nata da padre russo e madre romena, lavora nel centro di distribuzione di Novara e afferma con determinazione: “La nostra battaglia va portata avanti per far capire al mondo che siamo uguali a tutti gli altri, abbiamo diritti, vogliamo solo amare, essere liberi di essere noi stessi. L’apertura mentale che ho trovato all’interno di Amazon ha rivoluzionato completamente la mia vita. Mi sento sostenuta e libera di essere ciò che sono davvero. Grazie ai miei colleghi ho avuto il coraggio di andare per la prima volta a un Pride, affiancata proprio da loro. Finalmente ho il coraggio di affermarmi, accettarmi, amarmi e nessuno può togliermelo.”

La partecipazione ai Pride di tutta Italia si affianca a una serie di altre iniziative concrete che l’azienda ha portato, e porta avanti, a sostegno delle persone e della comunità in cui opera, tra cui, ultima in ordine di tempo, la nuova collaborazione con AGEDO Milano, l’Associazione di genitori, parenti e amici di persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender+.