Il centro di distribuzione di Passo Corese è stato il palcoscenico di un incontro davvero speciale volto a riflettere insieme a esperti e professionisti del settore su cosa significhi per un’azienda promuovere l’inclusione e quali siano le azioni concrete e le procedure da poter implementare a sostegno della parità di genere.
L’evento è stato inoltre la cornice ideale per annunciare un nuovo importante traguardo raggiunto dall’azienda: Amazon Italia ha conseguito la Certificazione della Parità di Genere per tutte le sue linee di business nel Paese. La società che ha seguito la procedura di certificazione è Bureau Veritas Italia, ente accreditato Accredia.
“Crediamo nel ruolo attivo che può assumere un’azienda e la certificazione dimostra quale sia da sempre la nostra visione. Ottenere la Certificazione della Parità di Genere sottende un percorso impegnativo con tempo e risorse dedicate al 100%”, sottolinea Salvatore Iorio, Direttore HR di Amazon Logistica Italia, che continua: “la nostra responsabilità come datori di lavoro è fornire a ciascuno gli strumenti commisurati alle diverse necessità, così che tutti siano messi in condizione di cogliere al massimo le possibilità e le opportunità offerte dall’azienda. Questa è la base per contribuire alla diffusione di una cultura che sappia vedere in tutti una risorsa. Per farlo ci affidiamo soprattutto all’ascolto delle esigenze dei nostri dipendenti, con un approccio proattivo all’inclusività”.
Diffondere i valori di inclusione ed equità è parte integrante della visione strategica di Amazon che da sempre è ben consapevole di quanto sia importante offrire ai propri dipendenti il luogo di lavoro più sicuro, positivo e inclusivo. Per farlo l’azienda crede da sempre nell’ascolto, nella condivisione e nel confronto e l’incontro “Il valore dell’inclusione: il ruolo delle aziende per la parità di genere” promosso da Amazon all’interno della rassegna 4Week4Inclusion ha rappresentato una nuova stimolante occasione di dialogo per parlare di temi che stanno così a cuore all’azienda.
Al panel hanno partecipato Anna Zattoni, Presidente di Jointly Il Welfare Condiviso Srl e consulente che ha accompagnato l’azienda durante il processo di audit per l’ottenimento della certificazione, Claudia Strasserra dell’ente certificatore Bureau Veritas Italia e Ciro Cafiero, avvocato giuslavorista e autore del volume “Diversità e inclusione” per Giuffrè Edizioni.
“Nel processo di valutazione di Amazon Italia sono emersi elementi positivi a partire dalle politiche messe in atto dall’azienda per garantire l’equità retributiva. È stato rilevato come la puntuale organizzazione procedurale che caratterizza l’intera gestione delle risorse umane e dei percorsi di carriera di Amazon permetta di monitorare, analizzare e implementare nuove metodologie volte a sostenere la parità di genere in azienda. Nei siti logistici di Amazon, abbiamo inoltre riscontrato come l’azienda abbia negli anni aperto sempre più posizioni lavorative anche alle donne grazie alla crescente dotazione di tecnologia all’avanguardia che ha permesso di ridurre i carichi di lavoro più pesanti e ripetitivi, continuando a investire in sicurezza”, ha spiegato Anna Zattoni.
“La certificazione di parità di genere è un moto di prossimità verso i bisogni della persona umana inscritto nella nostra Costituzione. Questo riconoscimento riscopre la centralità della persona che l’Articolo 3 contempla e suggella, e sprona le aziende - premiandole - ad avvicinarsi ai bisogni delle persone per decifrarli. Proprio partendo da questo articolo, le aziende intraprendono un percorso virtuoso, che le spinge a gettare il cuore oltre l’ostacolo, intercettando necessità diverse in organizzazioni che oggi necessariamente sono composte da persone diverse” ha sottolineato inoltre Ciro Cafiero.
“Oggi stiamo realizzando un’operazione di sensibilizzazione molto bella sugli stakeholder grazie ad Amazon e grazie alla 4Weeks4Inclusion; il tema della testimonianza e della sensibilizzazione è infatti di grande importanza per le aziende e richiede ancora parecchio lavoro. La prassi di riferimento 125 ha introdotto un sistema che è un’arma potentissima nelle mani delle aziende a beneficio delle persone, della comunità e del mercato. È necessario del tempo perché questa prassi agisca e sortisca i suoi effetti ma, anno dopo anno, dobbiamo puntare su questo miglioramento. Prendiamoci questo tempo, ma ogni giorno cerchiamo di fare un passo avanti focalizzandoci sulla presenza delle donne nel mondo del lavoro e in particolare nei ruoli di responsabilità, azzerando il divario di gender pay e facendo sì che ci sia una cultura della genitorialità condivisa” ha commentato Claudia Strasserra di Bureau Veritas.
Insieme a Salvatore Iorio, Country HR Manager di Amazon Italia Logistica, Lucia Ghirardini, Head of Employer Value di Automobili Lamborghini, azienda pioniera in materia di inclusione, ha infine condiviso la sua testimonianza e le buone pratiche della sua realtà aziendale.
“La certificazione è stata per noi un bel percorso, a tratti sfidante, che ci ha dato l’opportunità di mettere a sistema tutto quello che di base già facciamo permettendoci di analizzare la nostra azienda con più attenzione non solo tramite un punto di vista esterno, ma anche dall’interno. Crediamo che l’ascolto attivo sia alla radice dell’inclusione e che proprio quest’ultima parta dal benessere, per questo abbiamo lavorato moltissimo sul wellbeing. Chiedendo direttamente ai nostri dipendenti quali fossero gli ambiti su cui lavorare abbiamo lanciato il progetto “Lamborghini Feelosophy”, un’iniziativa basata su tre pilastri: Body, Mind, Purpose, al fine di permettere a tutti di sentirsi parte non solo dell’azienda ma anche della comunità e dell’intero territorio, con iniziative su genitorialità, coaching, benessere psicologico e molto altro. Non ci può infatti essere inclusione se non vengono garantiti il benessere e la valorizzazione dell’unicità di ognuno” ha dichiarato Lucia Ghirardini.
Qui, il video integrale dell'incontro:
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