La sua specialità è la Tarte tatin. “Il segreto è negli ingredienti, devono essere di prima scelta, e in una base fatta in casa. La grande sfida invece per me sono i macarons, non mi riescono ancora alla perfezione, ma ce la farò! Ci vuole la massima precisione, la pasticceria è una scienza esatta.” E una mente matematica di sicuro non manca a Elisa Reale, 31 anni, di Rivoli, (Torino) lo sguardo timido e attento della buona osservatrice, Research Scientist nel team Alexa di Amazon.
Tecnologia al servizio delle esigenze di tutti
Alexa è il servizio vocale che ‘comprende’ il linguaggio naturale ed esegue le nostre richieste, sfruttando intelligenza artificiale e machine learning. “Un assistente virtuale a cui chiedere di chiamare i tuoi amici, di farti vedere la serie televisiva del momento, che ci fa ascoltare la nostra canzone preferita e che fornisce indicazioni su meteo e traffico” spiega Elisa. Il parlato con i suoi modi di dire però è in continuo divenire, così come il mondo e i suoi contenuti: escono nuovi film e album, aprono ristoranti, la viabilità si modifica. “E qui intervengo io: il mio compito come Research Scientist è quello di fornire ad Alexa questi nuovi dati e di testare nuove caratteristiche e modelli. Insomma, faccio in modo che sia sempre sul pezzo, e che diventi ogni giorno un po’ più brava nel comprenderci e rispondere alle nostre richieste” chiarisce Elisa, facendo sembrare facile il difficilissimo. “I miei amici hanno smesso di chiedermi cosa faccia da un po’, si sono arresi. A mia nonna invece ho spiegato che lavoro per Amazon, ‘quello che ti porta a casa tutto ciò di cui hai bisogno’, ed è entusiasta.”
Le materie scientifiche? Una passeggiata
Liceo scientifico, laurea in Biotecnologie molecolari, dottorato in Sistemi complessi per le Scienze della Vita, tirocinio ad Amsterdam in ambito di prototipazione di giocattoli ‘intelligenti’ con finalità mediche: Elisa ha un curriculum da cervellona dieci e lode, ma tutta l’aria di chi alle superiori passava il compito di fisica. “Certo! O almeno ci provavo, perché mi veniva subito la faccia colpevole e mi sgamavano.” Una passione, quella per le materie scientifiche, coltivata fin da piccola: “Avevo il pallino di scoprire il perché delle cose. Un giorno mi immaginavo astronauta, l’altro medico, poi ancora chimica.” Nessun limite ai sogni di una bambina, con il sostegno totale della famiglia: “Vengo da un nucleo super tradizionale: mamma casalinga e papà che lavora nella sicurezza. Eppure loro mi hanno sempre incoraggiata a seguire questa mia vocazione.”
Dopo il liceo, è tempo di decisioni. “Quando ho assistito alla presentazione del corso di laurea in Biotecnologie molecolari ho avuto una folgorazione: è ingegneria applicata alla biologia, una materia innovativa, fatta di ricerca in laboratorio, con un approccio interdisciplinare e la prospettiva che quello che fai può aiutare le persone a stare meglio. Il corso di studi che faceva per me.” Per la Magistrale Elisa passa a Biologia computazionale, dove compie i primi passi nel coding, la programmazione informatica. “Una sfida per me, non ne sapevo nulla. Ma anche una rivelazione: ho capito che era la mia strada.” Sono anni di studio, amicizie e divertimento. “In facoltà non eravamo moltissime ragazze, durante il dottorato ancora meno, ma non mi sono mai sentita fuori posto.”
Il lavoro dei sogni: fare ricerca in azienda
Dopo la discussione della tesi di dottorato, nel febbraio 2020, per Elisa è tempo di guardarsi intorno. “Il mio unicorno, come lo chiamo io, il lavoro da favola che non sai se esista o sia pura mitologia, era in un’azienda che mi permettesse di continuare a fare ricerca. Mi dicevano che non era fattibile: o fai ricerca o lavori in un’impresa.” E invece ecco l’annuncio di Amazon, a caccia di un Research Scientist per il team di Alexa. L’unicorno era reale, a portata di click. “Ho letto e riletto il testo, non potevo crederci! L’offerta era irrinunciabile: contribuire alla crescita di Alexa, un sistema di intelligenza artificiale che rende più facile e bella la vita delle persone. Ho applicato”
Un ambiente dove il cervello non ha genere
Elisa non ha un curriculum standard, ha sperimentato di continuo: ha spaziato dalla biologia, all’ingegneria genetica, al coding, ai big data, “ma anche giardinaggio, cucito e chitarra, le mie passioni più grandi insieme alla cucina”, scherza. La non linearità delle sue skills si rivela una caratteristica vincente ed Elisa entra in Amazon nel giugno del 2020. “Un’esperienza incredibile, ero esaltata e intimidita allo stesso tempo. La cosa che mi piace di più del mio lavoro qui ad Amazon è che si impara facendo, giorno dopo giorno. È una sfida quotidiana, una crescita costante. La mia è una squadra molto affiatata e motivata, dove le idee di tutti vengono valorizzate. Mi hanno fatto sentire a casa dal primo giorno. “Ho la fortuna di lavorare in un ambiente dove il cervello non ha genere. Cosa di cui sono convintissima.”