L‘etica del lavoro, come si affrontano gli impegni e le responsabilità professionali, le scelte del proprio percorso lavorativo, spesso sono influenzati dall’ambiente in cui si cresce. In famiglia si possono portare avanti grandi passioni nel filo della continuità con i genitori oppure, per contro, fare scelte completamente di rottura. Qualunque sia il risultato finale, c’è un legame indissolubile tra padri e figli che continua di generazione in generazione, anche quando i lavori di un tempo cambiano, evolvono o scompaiono per lasciare spazio ai nuovi.
In occasione della Festa del Papà, abbiamo commissionato a SWG un’indagine volta a investigare la percezione dei grandi cambiamenti strutturali che hanno attraversato il mondo del lavoro e l’occupazione in Italia, focalizzandosi in particolare sul ruolo ricoperto dai padri. Scopriamo così che il 16% degli italiani ha seguito le orme professionali del proprio padre, mentre ben il 44% degli intervistati svolge una professione che non esisteva nemmeno nel momento in cui ha iniziato a lavorare.
Innovazione significa anche creare nuovi lavori e nuove competenze. Non a caso, in Amazon, in Italia, abbiamo circa 400 diversi tipi di professioni, alcune di queste non esistevano fino a pochi anni fa. La cultura aziendale e le peculiarità uniche del modello di business Amazon hanno permesso di creare ruoli del tutto nuovi, come ad esempio il Podcast Manager o l’Automation Engineer, molto diversi dalle professioni esistenti anche solo 10 anni fa – quando Amazon ha aperto il primo magazzino in Italia - o che dal “lavoro dei sogni” che si immaginava da bambini.
Abbiamo chiesto ad alcuni nostri dipendenti di raccontarci quale lavoro facessero i loro genitori e di condividere con noi come riescano a conciliare vita professionale con il lavoro più importante di tutti, quello di essere genitori. Lo abbiamo fatto non solo facendocelo raccontare, ma anche grazie alla collaborazione di un giovane Tiktoker, Riccardo Segnalini, che si è aggirato nei nostri uffici corporate a Milano e per il centro di distribuzione di San Salvo per parlare direttamente con i nostri colleghi.
“Mio padre ha una carrozzeria, mia madre è la titolare di un ristorante. Sono figli di grandissimi lavoratori che con il loro esempio mi hanno trasmesso quell’etica del lavoro che ritengo valore fondamentale”, inizia così Simone Quintino Morrone, Lead ICQA presso il centro di distribuzione di San Salvo e padre della piccola Elena e che per stare più vicino alla famiglia ha colto al volo l’opportunità rappresentata dall’apertura del nuovo sito in Abruzzo. “Io sono originario di San Salvo”, ci spiega Simone che continua “ho avuto una lunga esperienza nel settore automotive, ma lavoravo a circa 50 km da casa. Due anni fa è nata mia figlia, lo scorso luglio mi sono sposato, una migliore gestione della vita familiare e l’opportunità di passare più tempo con lei senza dover trascorrere ore in macchina per il tragitto casa-lavoro era la priorità”.
“Mio padre è medico, ora in pensione, un lavoro di grande responsabilità, ma verso il quale credo sia necessario avere una vocazione” racconta poi Valentino Addari, “inizialmente pensavo di seguire le orme paterne, ma dopo poco mi sono reso conto che volevo fare altro”. Oggi Valentino è EU Content Delivery Manager a Cagliari ed il papà di Gabriele e Anna: “Ho sempre pensato che la mia vita lavorativa dovesse permettermi di conciliare al meglio anche l’aspetto privato e famigliare. Non ho mai voluto sacrificare gli affetti. La mia compagna è anche lei in Amazon e lavora su turni come operatrice, io ho avuto la possibilità di avvalermi del congedo parentale che offre l’azienda e grazie alla flessibilità del lavoro da remoto riusciamo al meglio a gestire i bambini”.
Alessandro D’Angeli, invece, ricopre il ruolo di Problem Solver nel centro di distribuzione di Castelguglielmo-San Bellino (RO). Nel 2016 decide di trasferirsi con la sua compagna e di costruirsi un nuovo futuro partendo da Ferrara e allontanandosi dalla famiglia di Napoli. “I miei genitori lavoravano in ambiti completamente differenti rispetto al mio, mio padre era un area manager di un’azienda che distribuiva buoni pasto, mia madre invece supportava il lavoro di segretariato in un’associazione sindacale”, racconta Alessandro divenuto papà nel 2022 di Samuel che continua: “Non potendo contare sul prezioso supporto dei nonni vicini, la possibilità che offre l’azienda di fare solo il turno della mattina per i dipendenti a tempo indeterminato con figli fino a 6 anni è davvero fondamentale. Lavoro dalle 6.30 alle 14.30 e così facendo ho la massima flessibilità nell’organizzazione familiare”.
Tra i nostri dipendenti c’è anche chi lavora in Amazon insieme al figlio, come Rocco Maganugo, palermitano d’origine che dopo più di 20 anni di attività come rappresentante ha deciso di scommettere su sé stesso e su un nuovo inizio per sé e la sua famiglia: “Ho lasciato la mia famiglia a Palermo per intraprendere una nuova avventura consapevole di poter contare sul grande supporto di mia moglie”. Da settembre 2022 Rocco lavora come magazziniere presso il centro di distribuzione di Novara e presto lo ha seguito il primogenito Andrea di 20 anni: “anche lui è venuto a lavorare in Amazon e si è trasferito qui a Novara con me. A Palermo lo vedevo senza uno scopo preciso, senza veri interessi. Da quando lavora in azienda con me è più sereno e si sta costruendo una sua indipendenza”. Obiettivo primario nel breve termine è vedere tutta la famiglia, moglie e il secondo figlio diciassettenne, riunita a Novara. Ben fermo nella mente gli insegnamenti paterni: “Mio padre era muratore e aveva una piccola impresa edile. Lui avrebbe voluto che io proseguissi con l’attività, ma io ero interessato a cose completamente diverse. Quello che resta ben saldo però è l’insegnamento di dare sempre il 100%”.
Padre di due bambine di 11 anni, Giulia e di 14 anni, Ilenia, abbiamo parlato anche con Stefano Diamanti, originario della zona di Fara Sabina, che ha iniziato a lavorare presso il centro di distribuzione di Passo Corese a fine 2019 “Ho la fortuna di lavorare in un’azienda che comprende le esigenze che possono emergere nella vita privata. Lavoro, infatti, solo su due turni, evitando il turno notturno, una programmazione che si inserisce all’interno di una politica aziendale pensata per andare incontro a chi ha dei figli ed è solo nel crescerli”, racconta Stefano che ad oggi ricopre il ruolo di Associate nell’area shift. Nel tempo libero Stefano porta avanti la tradizione di famiglia “i miei genitori erano agricoltori, sono cresciuto in mezzo alla natura. Mio padre mi ha lasciato dei terreni e cerco di continuare a mantenere viva la tradizione contadina, coltivo l’orto ed ho una piccola produzione d’olio ad uso privato”.